Il palmeto, le strutture abitative e difensive, le opere idrauliche in passato andavano a formare tutte insieme l’ecosistema dell’oasi di Al Ain negli Emirati Arabi. Nella situazione attuale invece questo sistema appare più frammentato. Il palmeto, i siti archeologici e la moderna espansione urbana costituiscono unità separate.
Il progetto ricrea un collegamento tra palmeto, siti archeologici e città. Salvaguarda il verde esistente e assicura nuova visibilità all’oasi mediante un’organizzazione di visita nell’area permeabile tra la città a e quella esistente del palmeto.

Sono stati progettati i seguenti interventi:

  1. Oasis Garden: La creazione verde di una “zona cuscinetto” tra edifici moderni e palmeto esistente. Il sistema alberato e dell’agricoltura oasi (palme, alberi da frutto, ortaggi), aperti al pubblico, diventano aree di visita ombreggiate, con aree di sosta e approfondimento.
  2. Eco-Centre: padiglione culturale, centro visita, di accoglienza e interpretazione per l’oasi. Provvisto di numerose postazioni interattive e proiezione di filmato immersivo sulle pareti.
  3. Miniature Oasis: mostra l’organizzazione spaziale dell’oasi stessa e costituisce una fontana monumentale alimentata dalla Sharia.
  4. Al Ain Plaza: un’area ristoro con negozi e rinfreschi e uno stand a terrazze per fermarsi e godersi il Miniature Nagfa Ridge Overlook.
  5. Oasis Gate & WestGate Exhibition: monumentale accesso al palmeto, ai suoi lati ci sono 2 edifici, il Box Office e mostra didattica sui falaj nella WestGate Exhibition.
  6. Visitor routeWalkway: il nucleo dell’oasi viene riscoperto attraverso un percorso ricco di segnaletica, con punti di affaccio sui campi coltivati, pannelli esplicativi e mappe tattili.

L’obiettivo del progetto è stato di creare un piano strategico per la città di Al Ain, diventata il primo sito UNESCO degli Emirati Arabi grazie alle sue oasi. Situata nel deserto del Rub’ al-Khali è oggi una metropoli che ha inglobato nella sua crescita numerose piccole oasi ricche di vestigie archeologiche. L’idea del committente era di rendere visitabili queste oasi costituite da densi palmeti.
La proposta progettuale si è concertata sull’aspetto di far crescere nella città i palmeti anziché il contrario. L’oasi e il suo significato ecologico, quale modello di sostenibilità, sono diventati il programma strategico per l’intera città. Il progetto ha creato nuove coltivazioni che si estendono dall’oasi verso il centro urbano. Creando cosi un’area di protezione dei palmeti originari, allo stesso tempo un momento di visita, di ristoro e di godimento per il tempo libero.
Il progetto muta più volte in corso d’opera per salvaguardare ogni singolo albero esistente, il quale viene integrato nell’esistente. La visibilità dell’oasi è assicurata attraverso l’organizzazione di aree per visitatori, filtro tra il tessuto urbano e l’area naturale. Appunto una visione unificata, poiché l’intero processo di creazione dell’oasi può essere osservata ad Al Ain, quale unico luogo al mondo in cui le tappe archeologiche delle oasi sono visibili e rese accessibili in una grande città-oasi, molto simile per certi versi a quella di Al Ahsa in Arabia Saudita.

Il progetto è organizzato secondo un itinerario conoscitivo (Oasiscape) che si svolge all’interno del parco giardino puntualizzato da momenti di apprendimento ludici e contemplativi. Il paesaggio dell’oasi, difficile da comprendere nel suo insieme e complessità, è mostrato nell’itinerario progettuale semplificato e suddiviso nelle sue principali componenti. II visitatore percorrendo l’orto, il giardino e il frutteto fino allo spazio simbolico costituito dagli alberi sacri dell’incenso e della mirra comprende la complessa associazione delle piante che costituiscono l’oasi, nella cosiddetta agricoltura a 3 livelli.

Durante il percorso un’architettura realizzata con tecnologia moderna completamente riciclabile e reversibile dalle forme biomimetiche e dalla climatizzazione naturale ospita un centro visita denominato Eco-Centre. Come un tunnel spazio temporale immerge il visitatore nella storia delle oasi e lo aiuta a comprendere la stretta relazione tra uomo e paesaggio. Si tratta di un’arca del tempo proiettata verso il futuro. L’esperienza delle oasi e la riconversione ecologica della città racchiudono le conoscenze per la vita negli spazi estremi su altri pianeti e per nuovi progetti di sostenibilità sulla Terra.

Al Ain Oasis - Concept sketches for retail and F&B Al Ain Oasis - Concept sketches for retail and F&B (details)
Retail and F&B Al Ain Plaza (quote) Retail and F&B Al Ain Plaza

Uscito dall’Eco-Centre il visitatore incontra l’Oasi in Miniatura: una zona di visita che costituisce allo stesso tempo una esperienza didattica, mostrando i sistemi idrici e attraverso giochi d’acqua e spazi adatti anche ai bambini. L’Oasi in Miniatura è la base di un triangolo il cui vertice è un cono prospettico verso il palmeto. I suoi lati sono costituiti da architetture dalle forme tradizionali e proporzioni classiche, i quali ospitano punti di vendita, caffè e ristoranti. L’architettura prosegue idealmente la porta esistente dell’oasi, valorizzandola quale ingresso monumentale al palmeto.

Bar project Majilis (prima) Bar project Majilis (dopo)

Clicca sul video realizzato da Abu Dhabi Tourism & Culture Authority, per scoprire di più sulle principali tappe del progetto dell’oasi di Al Ain, primo sito UNESCO degli Emirati Arabi:

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