Da Prometeo ai giardini di Asgard, miti di uomini e dei si sono incrociati su queste montagne nebbiose. Le prime ondate di civiltà si sono infrante sulla barriera del Caucaso e poi hanno mosso verso Oriente ed Occidente.
Quest’area è all’origine di miti e popoli risalenti ai culti del fuoco (legati alla religione Zoroastriana), la civiltà dei Kurgan e le prime culture Indoeuropee. Qui è stata collocata la mitica Asgard (la città degli Dei), letteralmente il recinto degli Asi. Si trattava di un giardino recintato, il pairidaeza (giardino murato) dei Persiani da cui deriva il termine giardino e l’idea di Paradiso stessa. Asgard è descritta come una città–giardino che per la sua collocazione nel Caucaso, crocevia delle migrazioni neolitiche, e delle culture dell’Età del Bronzo è alla origine della diffusione di popoli e culture verso Occidente in area europea e Oriente in quella irano-asiatica.

L’Azerbaigian per questo motivo è uno dei luoghi in cui la presenza umana risale fin dai tempi più antichi, una vera e propria culla dell’umanità, attraversata dai grandi commerci lungo la Via della Seta e ricca di tanti altri prodotti artigianali.
La città di Sheki ne conserva i valori più tradizionali e si trova proprio su uno dei rami della Via della Seta, al centro tra Europa e Asia. L’economia di Sheki, sin dai tempi più antichi, era basata proprio sull’allevamento del baco da seta e il commercio dei prodotti ad esso legati. Tanto da entrare direttamente in contatto con la città di Venezia e le grandi capitali cinesi.

Dal 2018 al 2019 tramite la società IPOGEA abbiamo lavorato al Programma di Salvaguardia e valorizzazione del centro storico della città di Sheki, attraverso la realizzazione del Manuale di Restauro per la conservazione e riabilitazione del contro storico, oggi sito UNESCO. Nello specifico presentando:

  1. il Manuale di Restauro;
  2. il documento Piano di Azione con testi e procedure;
  3. la brochure Historic Centre of Sheki, On the Silk Road con gli OAV (Outstanding Universal Values) per la presentazione alla candidatura UNESCO.

Il Manuale di Restauro, composto da oltre 200 immagini e disegni originali, ricostruisce il sistema tipologico e costruttivo della città e del paesaggio di Sheki. Sono qui stati analizzati e descritti nel dettaglio gli elementi costruttivi, architettonici, decorativi e i materiali di tutte le strutture di Sheki, dalla singola tipologia abitativa agli edifici monumentali, dalla tipologie urbane fino ai sistemi morfologici naturali a grande scala. Per ogni voce sono analizzate le forme e strutture storiche, i fattori di degrado, le prescrizioni di restauro e le indicazioni di corretto riuso ed evoluzione.

Questo manuale si può riassumere come un codice di buone pratiche per gli operatori coinvolti nella gestione e nel recupero della città di Sheki. Si è focalizzata l’attenzione sull’edificio elementare (Basic house) e sui suoi sistemi costruttivi. L’osservazione e l’indagine condotta tra le tradizioni e i costruttori locali permettono di identificare un linguaggio architettonico generale e di offrire indicazioni di restauro e manutenzione sull’intero tessuto urbano. La classificazione sui confronti nelle costruzioni e la loro evoluzione. La loro trasformazione discende da un tipo elementare già esistente nelle tradizioni costruttive locali. In particolare, Sheki è stata completamente ricostruita nel 1772 e presenta un tessuto omogeneo e facilmente riconoscibile. Il paesaggio urbano, anche se in continua evoluzione, risponde alle leggi di trasformazione imposte dalla cultura locale, alle condizioni socio-economiche e alla stessa continuità nei materiali utilizzati.

La modernità, con l’introduzione di diverse economie e materiali, può introdurre interruzioni che causano la perdita di qualità, la discontinuità del linguaggio e l’oblio delle regole costruttive che hanno prodotto i risultati che ora apprezziamo. Il Manuale di Restauro, utilizzando le stesse categorie che hanno guidato gli antichi costruttori, recupera le tecniche, i materiali e i processi proponendo norme e regole che indirizzano le trasformazioni necessarie nel tempo all’interno di un percorso evolutivo guidato. Ogni realizzazione, abitazioni con giardino ad un piano, casa a due piani e edifici monumentali, residenziali, militari, religiosi, civili, commerciali e produttivi, è posta lungo un processo storico che attraverso specializzazioni in uso e gerarchie di relazioni raggiungono sempre forme più complesse. La cellula elementare evolve in modo diacronico con il cambiamento delle condizioni socio-economiche e allo stesso tempo compaiono edifici di diversa complessità a seconda delle esigenze che li hanno prodotti.

La casa di Sheki adempie alla funzione abitativa elementare, ma è anche il nucleo dell’economia produttiva familiare, sempre associata alle attività del giardino e del ciclo di produzione della seta. Gli stessi interni rispondono a queste esigenze con strutture specifiche volte a produrre attività come per la veranda, le aree di stoccaggio e il “tetto camino” con il suo sistema polifunzionale.
Il migliore comfort abitativo, il sistema agroindustriale e in seguito i concetti religiosi (qibla) determinano un orientamento preciso delle case. La loro collocazione in un quadro scenico di altissimo valore e caratteristiche ambientali costituiscono un paesaggio che è una fusione tra la matrice costruttiva e la morfologia naturale, creando un ecosistema urbano che unisce natura e cultura.

Gli scatti migliori delle due missioni effettuate in Azerbaigian li trovate ai seguenti link:
Missione I e Missione II

Qui la brochure con la presentazione dei Valori universali eccezionali del sito UNESCO di Sheki:

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