Per l’inaugurazione ufficiale (14 ottobre 2016) mi sono occupato dei rendering promozionali del progetto “L’Ara Com’era“, sviluppato all’interno del nuovo Museo dell’Ara Pacis.
Si tratta un racconto multimediale che prevede l’utilizzo in combinazione di strumenti hardware e software per la fruizione di un percorso di scoperta e approfondimento dell’Ara Pacis basato su un’esperienza unica e innovativa di Augmented Reality (Realtà Aumentata) e di Virtual Reality (Realtà Virtuale). All’ingresso i visitatori ricevono dei visori VR (Samsung GearVR) che consentono all’utente di vivere in prima persona un’esperienza immersiva e interattiva. Attraverso questo strumento e grazie a un nuovo punto d’interesse (POI) in realtà virtuale che combina riprese cinematografiche dal vivo, ricostruzioni in 3D e computer grafica i visitatori sono immersi in un ambiente a 360° e possono ammirare l’Ara Pacis mentre ritrova i suoi colori originali, osservare particolari aree della superficie del monumento prendere vita e assistere al sacrificio, compiuto da veri attori. La visita prosegue attraverso i successivi POI in cui colorazioni originali del monumento e informazioni aggiuntive sulle storie dei bassorilievi appaiono “ancorate” agli stessi grazie alla realtà aumentata e alla realtà virtuale.

Dopo il grande successo dei primi tre mesi di programmazione, con 11mila visitatori, L’ARA COM’ERA, il primo intervento sistematico di valorizzazione in realtà aumentata e virtuale di uno dei più importanti capolavori dell’arte romana, diventa ancora più immersivo e coinvolgente. Cittadini e turisti hanno ora l’occasione di assistere all’innovativo racconto sull’Ara Pacis e sulle origini di Roma ulteriormente potenziato grazie due nuovi punti d’interesse in Realtà Virtuale che, combinando riprese cinematografiche dal vivo, ricostruzioni in 3D e computer grafica, consentono una completa immersione nell’antico Campo Marzio settentrionale dove può assistere alla prima ricostruzione in realtà virtuale di un sacrificio romano.

Il nuovo Museo dell’Ara Pacis, inaugurato nel 2006, costituisce di fatto uno dei pochi casi di confronto tra l’archeologia e l’architettura contemporanea, ma è soprattutto uno strumento di tutela, perseguita attraverso l’isolamento termico, igrometrico e atmosferico del monumento, e di valorizzazione, realizzata tramite un percorso museale costruito intorno al monumento e che è in continuo divenire.

Le immagini promozionali di queste speciali aperture serali e notturne, arrivate fino al 2019, sono state mostrate su tutti i quotidiani cartacei e online, manifesti cittadini di Roma e persino monitor dei Frecciarossa, inoltre con un articolo sulla rivista di Trenitalia “La Freccia Magazine“.

Il progetto, promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzato da Zètema Progetto Cultura, è stato affidato ad ETT SpA. Il coordinamento, la direzione scientifica, i testi e la sceneggiatura sono a cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’interpretazione dei personaggi è affidata alle voci di Luca Ward e Manuela Mandracchia.
Ho avuto la possibilità di lavorare in altri due importanti progetti con la ditta ETT SpA e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Nel centro visita Eco-Centre di Al Ain negli Emirati Arabi con il primo e con entrambi i partner nel Museo del Ninfeo a Roma nel palazzo dell’ENPAM.

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