La migliore fonte che si ha a disposizione per quanto concerne la situazione “geopolitica” nell’Età del Bronzo della Grecia è il secondo libro dell’Iliade, il cosiddetto “Catalogo delle Navi”. Si tratta del più antico nucleo del poema, risalente con tutta probabilità al XII secolo. Offre una panoramica sui contingenti impiegati nella Guerra contro Troia. Il numero delle navi della flotta si combina con le città di provenienza di chi le guida. Grazie a questo contributo di Omero oggi è possibile individuare 2/3 delle città del catalogo. Tutte queste città, attraverso gli scavi di grandi scopritori, sono oggi supportate da ampie evidenze archeologiche (Castleden, Mycenaeans, 2005).
La parola catalogo assume il significato odierno proprio dalla lista che Omero stilò per l’appunto nell’Iliade.

Mille navi Scena Iliade

Scena di navigazione antica dell’Età del Bronzo, XIII-XII secolo a.C.

Durante il TE IIIB (Tardo Elladico è sinonimo di “Miceneo”) i sovrani micenei avevano a disposizione grandi palazzi come quelli di Tirinto, Micene, Pilo e Tebe; dove ogni centro possedeva la sua sala principale con il suo singolo trono. Le iscrizioni in Lineare B indicano che i re controllavano vaste aree con molte città e paesi, ciò è descritto in maniera simile nel Catalogo delle Navi. La maggior parte dei territori e dei centri descritti in questo antico catalogo sono stati trovati e scavati, fornendo dati reali. In tal senso, appare meglio indagato il comprensorio del regno di Pilo.
Da questo Secondo Capitolo dell’Iliade si riescono a ricavare anche informazioni indirette. Ad esempio: Menesteo a capo del contingente di 50 navi, viene superato soltanto dai principali centri di potere miceneo (Micene, Tirinto, Pilo, Sparta e Argo) e questo comunque suggerisce una certa importanza di Atene durante il periodo miceneo a prescindere dal suo ruolo nel poema. l’acropoli di Atene è inoltre associata ad epiteti come “il palazzo possente”, “la buona casa di Eretteo”. Dove Eretteo era probabilmente un antico sovrano, predecessore di Menesteo.

Scena imbarcazioni minoiche

Ricostruzione scena imbarcazioni minoiche ispirata all’affresco di Akrotiri a Santorini

Può anche essere fatta una stima approssimativa dell’esercito degli Achei. Nella prima menzione del catalogo infatti, oltre alle navi, compare il numero di 120 giovani soldati della Beozia imbarcati per nave; Considerate le 50 navi dalla Beozia la stima è di 6.000 uomini. In seguito, per la flotta di Filottete è specificato che su ciascuna imbarcazione salirono 50 rematori; su 7 navi la stima è di 350 uomini.
Nel primo calcolo considerando 120 soldati per nave (ad eccezione della flotta di Filottete), l’esercito greco ha trasportato nella Troade 141.830 unità. Se consideriamo 50 uomini a nave (eccetto i Beoti che ne portarono 120), abbiamo 62.800 unità (Tucidide spiega, secondo la tradizione, che c’erano approssimativamente 1200 navi, con un numero di uomini variabile). A questa cifra si ritiene di aggiungere i sovrani che conducono le armate, menzionati e conteggiati a parte, nel numero di 44.
Le forze della lega Achea menzionata andavano probabilmente da un minimo di 62.844 a un massimo di 141.874 uomini (stime effettuate dall’autore).

Re e il ritorno della nave (ritaglio)
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