Una fruttuosa collaborazione con lo studio Noè ha portato alla realizzazione di alcuni dei pannelli del Museo Gregoriano Profano, parte dei Musei Vaticani.
Questo museo presente una ricchissima collezione di reperti dell’arte greca e romana. A partire dell’arte classica del Partenone fino alla tarda età imperiale romana.
Il percorso museale ha inizio dalla sezione con gli originali greci, composta da stele funerarie, rilievi votivi e frammenti di sculture architettoniche. Si prosegue con le copie e rielaborazioni da originali greci eseguite in epoca romana, che comprendono soprattutto ritratti e scultura ideale. Come non citare il gruppo capolavoro di Mirone che raffigura la dea Atena e il sileno Marsia. Grande rilievo è dato alla scultura di età romana imperiale, documentata da importanti opere provenienti da edifici e monumenti pubblici e privati, nonché da ritratti e statue famose. Per citarne uno in primo piano: Augusto di Prima Porta con ancora tracce di colore sul marmo.

Dei pannelli realizzati fanno parte due grandi illustrazioni (in alto) che rappresentano il processo dell’arte scultorea “dagli originali in bronzo alle copie in marmo”.
Sono stati a tal fine ricostruite la bottega del bronzista greco, in questo caso nella celebre realizzazione della statua in bronzo del Doriforo di Policleto, e l’atelier del copista romano, dove venivano create le copie in gesso e poi in marmo della stessa scultura.
Copie del Doriforo sono presenti all’interno dei Musei Vaticani.

È stato realizzato un pannello apposito che riguarda i Marmi del Partenone. Poiché il Museo Gregoriano Profano possiede anche 3 frammenti delle decorazioni scultoree del Partenone (447-432 a.C.), facenti parte dell’apparato figurativo dello scultore Fidia.

  1. Testa di cavallo, frontone occidentale: identificato con uno dei cavalli della quadriga della dea Atena in lotta con Poseidone.
  2. Testa di fanciullo, fregio cella: riconosciuto come un portatore di focacce in processione durante le Panatenee.
  3. Testa maschile barbata, metopa lato meridionale: attribuita ad una figura che faceva parte della Centauromachia.

Infine sono presenti i resti del Sepolcro di Vicovaro, ritrovati lungo la via Valeria. Il pannello ne ricostruisce il mausoleo nella sua interezza, sulla base dei ruderi ritrovati e dei blocchi in travertino di cui era rivestito.
Nel nuovo allestimento del Museo i blocchi marmorei decorati sono stati collocati su una struttura che ricorda la forma dell’edificio originale della prima metà del I sec. d.C.

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